Uliveti contemporanei#1:
Alessandro Antonucci |
Installazioni di Alessandro Antonucci.
A cura di Lucia Zappacosta
Gli ulivi non sono solo piante, sono una civiltà, dei monumenti naturali. Alberi che secondo la mitologia greca, furono creati da Atena per essere immortali. La conoscenza e la consapevolezza del valore di queste piante, anche nel contesto dell’identità locale e della comunità, è lo stimolo con cui sono state create le installazioni di Alessandro Antonucci. Quattro interventi delicati e nello stesso tempo raffinati nati dalla volontà di osservare, comprendere, documentare e svelare alcuni intimi aspetti della Natura. Il punto di partenza di questa mostra è un’ode a ciò che è invisibile e che tuttavia fa intrinsecamente parte della vita umana: i meccanismi più nascosti, i comportamenti più segreti, le dinamiche più evolute della Natura. … Si cammina in un'apollinea ascensione nella collina che coincide anche con una discesa negli abissi della conoscenza più profonda della Natura, che ci mette in contatto con accadimenti impercettibili al solo occhio umano che afferiscono all'ambito dell'esperienza sensibile notturna o alla disponibilità all’intuizione. … Le quattro installazioni, nate dall’osservazione di dinamiche e relazioni narrate per immagini, sono state organizzate in un percorso in cui il processo di anamnesi confluisce in una sorta di catarsi finale in cui l’arte crea un dialogo e una relazione profonda con il luogo che la ospita e di cui arricchisce la naturale bellezza.
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L'installazione "Luogo" è parte del progetto AiR, un parco d'arte realizzato all'interno della Riserva delle Gole di San Venanzio a Raiano (Aq) dal 2015.
E' costituita da 6 cubi in vetro, 4 dei quali contenenti materiale geologico reperito in loco, come racconto del territorio.
Nei restanti 2 cubi vi sono un'essenza locale, la Stipa Dasyvaginata (o Pennata) e una striscia fotografica riguardante il rituale della litoterapia che i pellegrini vengono a praticare sulle rocce del Santuario di San Venanzio.
L'opera è una riflessione sui luoghi dove scaturiscono e si svulippano le forme mutevoli delle espressioni umane, che si formano con alcune determinate caratteristiche ed in luoghi specifici. In questo caso una geologia antichissima che fa risalire questo territorio a 100 milioni di anni, è il luogo in cui esiste ancora oggi un antico pellegrinaggio durante il quale si utilizzano le rocce e alcune essenze floreali come fonte di un potere salvifico e curativo.
Il contenuto dei cubi:
1- rocce calcaree antiche, 100 milioni di anni
2- innalzamento delle Gole di San Venanzio, 5 milioni di anni
3- deposito seconda conoide, 700 mila anni
4- limi lacustri, 500 mila anni
5- Stipa Dasyvaginata
6- litoterapia
Le "Isole" si basano su un concetto modulare. La riflessione che le origina, si concentra sul dare significato ed attenzione a elementi, come i sassi, che normalmente sono ritenuti insignificanti. Isolate dal loro contesto, le pietre assumono altri significati, che trovano un nuovo senso nella dimensione d'insieme
L'opera Istmo è stata realizzata a Loreto Aprutino (Pe), nel 1994. Si compone di un allestimento di sassi di fiume immersi in acqua. Un ingresso continuo di acqua, mette in movimento la superficie che, illuminata durante le ore di buio, riverbera il riflesso sulla facciata/schermo della casa alle sue spalle.
L'opera Sos-pesi è un concetto ludico e cinetico, basato sulle caratteristiche fisiche dei materiali. L'oscillazione delle pietre, sospese su profili in ferro, è data dal rapporto dimensionale dei materiali utilizzati. Nata da una suggestione di viaggio in Cappadocia (Turchia), è un concetto modulabile, che si adatta allo spazio, sia esso urbano o ambientale.
Video
ll progetto delle Porte è stato pensato per il Festival "Tra il Sole e la Luna", realizzato a Montone (Te). Si tratta di due porte mobili a scorrimento laterale, rivolte al sole e alla luna rispettivamente, in un gioco di saluto astrale.
"La cura" è una installazione che lavora su diversi piani. Da un lato c'è il recupero di un aspetto della ritualità (litoterapia) dell'etnografia del centro Italia, densa di valori archetipici. Dall'altro c'è il ricorso alla pietra e alle essenze vegetali intese come "teatro" di tali ritualità. Su un altro piano c'è l'invito al gioco. All'avventore viene proposto di curarsi attraverso un nuovo rituale litoterapico ... sedendosi sul masso in primo piano. I suoni di fondo come grilli e cicale, segnano una "scenografia" uditiva. |